12/05/2022
2017-2022 IL BILANCIO DEL SINDACO MAURIZIO GIANCOLA.
2017-2022 IL BILANCIO DEL SINDACO MAURIZIO GIANCOLA.
La nuova legge, 35/2022, entrata in vigore solo qualche settimana fa, gli consente di presentare la candidatura a Sindaco per la terza volta consecutiva, una deroga limitata ai Comuni che abbiano un numero di abitanti pari o inferiore ai 5.000 abitanti. Scafa ha già avuto in passato Sindaci al terzo mandato, ma se Maurizio Giancola vincesse le prossime elezioni sarebbe il primo ad ottenere la carica con l’elezione diretta, introdotta con la legge 81/1993. «Affronterò questa nuova sfida con una squadra formata da persone che hanno estrazioni politiche e culturali diverse, ma dotate di competenza e professionalità», dice il primo cittadino uscente. Ed aggiunge: «La lista era pronta da mesi, non c’è stata la caccia al candidato fino all’ultimo momento. Ci sono conferme, consiglieri ed assessori uscenti, insieme con volti nuovi, la giusta combinazione tra rinnovamento e continuità.» Il voto comunale si avvicina, quindi è tempo di tirare una linea e fare un bilancio, in questo caso l’arco temporale è di due lustri. «In dieci anni abbiamo costantemente perseguito l’obiettivo di assicurare a Scafa una macchina amministrativa efficiente», spiega Giancola, «a tale scopo sono stati riorganizzati uffici e servizi, anche attraverso nuove assunzioni. Un processo di modernizzazione che è stato possibile anche attraverso la digitalizzazione, che oggi permette di risparmiare risorse facendo acquisti centralizzati, di utilizzare sistemi di pagamento informatici, di comunicare direttamente con il cittadino/utente, di disporre d’una gestione telematica delle gare ed un miglior sistema d’archiviazione dei dati. In proposito, ho il dovere di ringraziare tutti i nostri bravissimi e diligenti collaboratori comunali non dimenticando i dipendenti che sono andati in pensione negli ultimi anni, ma hanno condiviso con noi un buon tratto del percorso.» Quindi, passa a parlare delle opere pubbliche realizzate: «Si tratta di cose concrete, visibili e tangibili, non concetti astratti. Innanzitutto, abbiamo riqualificato diverse aree del paese, come via della Rinascita, in cui ora ci sono nuovi marciapiedi, un nuovo manto stradale e nuova illuminazione; via Castellari, con opere in via di realizzazione per la tutela del suolo; poi, Decontra, via della Stazione, i Colli, contrada Cesare, salita Pacchiarotti; è stata migliorata la viabilità in tutta la la zona a monte della Tiburtina; è stato compiuto l’adeguamento sismico delle scuole, della palestra della scuola media, è stata ampliata la scuola elementare; è stata riqualificata Villa Bianca, dove ora ci sono i giochi inclusivi, mentre si facevano lavori di sistemazione delle aree verdi nel centro urbano, a Decontra, ai Colli e nella contrada Tratturo Pianapuccia; sono da includere nell’elenco anche il miglioramento sismico e la riqualificazione della scuola di Decontra, in cui è stato anche ricostruito il muro di recinzione. È stata costruita la piscina comunale, intitolata a Mario Tontodonati, un impianto che è un fiore all’occhiello per Scafa e di cui si serve tutto il comprensorio, un punto d’eccellenza, l’emblema della vocazione di Scafa a centro di servizi ed una struttura che porta anche benefici sul piano socioeconomico. Un altro risultato che mi inorgoglisce è la biblioteca comunale, intitolata a don Claudio Di Liberato, che, grazie all’associazione Progetti@mo insieme che la gestisce, è diventata un punto di riferimento culturale per il territorio. Abbiamo fatto molto anche nel settore delle Politiche sociali, anche grazie al rapporto di collaborazione con la cooperativa “Mani tese”, specializzata nel servizio alla persona. Per la prima volta i livelli essenziali di assistenza sociale sono stati affidati tramite una gara pubblica. Qui riporto solo alcuni dei risultati conseguiti: un aumento del 40% delle ore di apertura dello sportello sociale, un aumento del 30% degli utenti seguiti tramite le assistenze domiciliari Sad, ad oggi 14 persone. È stato istituito un servizio di assistenza sugli scuolabus con personale dedicato ai diversamente abili. Il servizio di trasporto scolastico per le scuole comunali è stato adeguato e messo a norma attraverso l’acquisto di un nuovo mezzo. Sono state attivate quattro convenzioni con il Centro Salute Mentale per progetti di riabilitazione psico-sociale, apprendimento di nuove abilità e reinserimento lavorativo. È attivo lo Sportello di Ascolto in salita Pacchiarotti, con la figura della psicologa-psicoterapeuta, a disposizione un giorno la settimana. Sicuramente, dimentico qualcuna delle tante cose fatte, dieci anni non sono pochi. Forse perché guardo sempre avanti, penso alle cose da fare, alle opere la cui realizzazione è già avviata.» Così, veniamo al presente, alla stretta attualità, ai progetti in esecuzione, alle opere che il nuovo Sindaco, chiunque sia, dovrà portare a termine: «Sono state buttate le basi del futuro. È stata finanziata la progettazione dell’adeguamento sismico dell’ex convento delle Clarisse e di vari edifici del demanio comunale, della demolizione e della costruzione d’un nuovo asilo nido in via della Rinascita. Mentre sono già cominciati i lavori della costruzione della struttura polifunzionale in via della Stazione, che sarà utilizzata come palazzetto dello sport, centro congressi, per diverse finalità sociali ed anche – sperando che non sia mai davvero necessario – per affrontare emergenze, con la collaborazione della Protezione civile. Stiamo raccogliendo altre risorse per la costruzione della caserma dei Carabinieri a Villa Bianca. Ma l’opera che più di tutte proietta Scafa nel futuro è la costruzione del nuovo distretto sanitario, insieme con una Casa di comunità, nei terreni la cui proprietà è stata ceduta dalla Sama al Comune. L’accordo di programma è già stato stipulato con la Asl. In tal modo, viene anche riqualificata una buona parte d’una vasta area industriale dismessa, mentre per quella rimanente, stiamo trattando con l’Italcementi, l’azienda proprietaria dei terreni. Il fine che perseguiamo è quello di convertire quei terreni ad uso residenziale, artigianale, commerciale, servizi e verde. C’è una altra questione sul tavolo, come tutti sanno: il raddoppio ferroviario. Abbiamo presentato le nostre proposte a Rfi e siamo fiduciosi che vengano accolte: un nuovo sottopasso pedonale in via Pescara, un altro ciclopedonale dove prima c’era il passaggio a livello, la cessione di aree di risulta dell’ex tracciato ferroviario per costruirvi delle piste ciclabili. Mi permetto di aggiungere che, se si vuole fare un’analisi intellettualmente onesta del nostro operato, va considerato che gli ultimi 30 mesi sono stati quelli segnati dal Covid, un’emergenza sanitaria che ha richiesto uno sforzo enorme, sotto ogni aspetto, a tutte le comunità. Noi abbiamo fatto in modo che questa prova eccezionale diventasse per Scafa un’opportunità di crescita. Abbiamo coinvolto le associazioni, il cui lavoro è stato preziosissimo ed abbiamo portato nel nostro paese l’hub vaccinale della Valpescara, una struttura a disposizione dell’intero territorio. Chiunque ha potuto constatare quanto è stata lungimirante questa scelta.» È il momento della conclusione, d’un giudizio da dare indipendentemente da come andrà il voto comunale: «Per come la vedo io, è innegabile che il lavoro di questi ultimi dieci anni è stato caratterizzato dalla professionalità, la competenza, l’onestà, la trasparenza e l’amore per la comunità. Posso solo ringraziare gli assessori ed i consiglieri che hanno lavorato con me.»
